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Osservando la ricchezza e la varietà delle attività implementate nella Cooperativa Sociale Il Carro, emerge spesso la domanda “quali sono i criteri che guidano l’organo strategico (Il Consiglio di Amministrazione) nel proporre un nuovo servizio o una nuova attività?” Chiunque potrebbe rimanere sorpresa dalla semplicità della risposta. Da sempre in cooperativa, non esiste un piano strategico pluriennale basato su qualche modello di sviluppo suggerito da chissà quale ricerca di mercato. Fin dall’inizio tutti i servizi che abbiamo pensato e attivato hanno avuto come origine l’aver osservato un bisogno emergente che chiedeva con urgenza una risposta.

Questa stretta relazione tra l’osservazione di un bisogno e l’organizzazione di una risposta ha dato la possibilità alla Cooperativa di essere coerente con la propria mission di costruire un luogo dove la solidarietà possa essere un’esperienza visibile. Per questa ragione le nuove sfide che la Cooperativa si accinge ad affrontare non possono che trovarsi all’interno di quello che stiamo osservando negli ultimi due anni: un progressivo invecchiamento delle persone ospitate nei servizi residenziali con le relative problematiche sanitarie, che richiede un diverso approccio. Per questo abbiamo la necessità di acquisire quelle competenze professionali necessarie per gestire le problematiche relazionali, comportamentali e sociali emergenti nei servizi diurni di respiro pluriennale.

Ecco, dunque, le prime nostre sfide. Da una parte l’identificazione di un modello di servizio che possa affrontare il tema dell’invecchiamento delle persone ospitate (per esempio disegnando ed attivando una comunità socio sanitaria dove la componente sanitaria sostituisca, parzialmente, quella educativa), dall’altra l’affronto del tema della preparazione professionale degli operatori impiegati nei servizi socio educativi diurni (per esempio inserendo nuove figure professionali come l’educatore professionale sanitario o il tecnico della riabilitazione psichiatrica. Questa azione potrebbe anche essere rafforzata organizzando corsi di formazione continua per il personale già in servizio).

Tutto questo deve essere affrontata tenendo conto dei pilastri di una buona impresa (ricordiamo che anche le cooperative sociali devono rispettare le regole di una buona gestione aziendale): la sostenibilità e la qualità dei servizi.

Marco Sala