Sono Eleonora Sciolti, educatrice professionale dal 2007. Lavoro presso la Cooperativa Sociale “Il Carro” da ottobre 2022 con funzione di coordinamento presso la microcomunità “Casa Navigli”. Premetto che per me non è semplice scrivere quello che vivo attraverso il mio lavoro, lo spazio di un foglio fatica a specchiare la quotidianità e la magia che all’interno della casa le anime possono trasmettere incontrandosi, un mondo ricchissimo, fatto di continue relazioni, emozioni, difficoltà, ansie, motivi di sconforto e ragioni per cui gioire ed essere fieri. Spesso mi è capitato di chiedermi, nel corso dell’esercizio della mia professione, guardando una donna, un ragazzo… diversi per tipologie di disabilità o storie di vita: “E poi? Qual è il progetto di vita? Il futuro per L? e M?” e non nego che, purtroppo, spesso non c’è stata risposta a questa domanda, un silenzio vissuto come un fallimento personale, una sconfitta della società tutta e soprattutto una umiliazione per la PERSONA che chiede e necessita aiuto…dignità non umiliazione! La dignità è il limite sotto il quale non bisognerebbe mai scendere perché aiuta ad orientare il nostro tragitto, le nostre azioni emozionali; un parametro per misurare la qualità della propria esistenza. Quando ho iniziato a lavorare al Carro, Casa Navigli era un progetto in start up… Mi sentivo emozionata alla possibilità di avere finalmente una risposta a quelle domande che da sempre mi ero posta ed avevo posto con grandi silenzi come risposta. Sentivo di poter essere una delle artefici della costruzione e realizzazione del progetto di vita di ragazzi carichi di voglia di farcela per potersi scegliere uno scenario adatto alle proprie aspettative ed aspirazioni. Ad oggi, dopo pochi mesi dall’avvio del progetto, questo desiderio è diventato realtà già per quattro ragazzi: “Per me qui è vita! mi sento…fiera!” dice L.; un luogo che non sia solo l’abitare ma il vivere, vivere esperienze, emozioni, relazioni, gioie e timori, dove si possa respirare un senso di comunità e condivisione. Per altri ragazzi non sarà la soluzione abitativa definitiva ma un’esperienza, una palestra e un ponte verso nuovi progetti di vita autonoma. Alla base c’ è un grande lavoro di squadra, una rete di supporto non solo per i ragazzi ma anche per l’educatore. Una delle caratteristiche, non scontate, di questa cooperativa, è l’accoglienza, accogliere la persona prima che l’educatore o l’utente: l’ho provato personalmente e la sensazione di far parte o, meglio, essere parte di una famiglia mi ha sostenuta e mi supporta tutt’ora. Se dovessi descrivere il carro il re parole direi: persona, accoglienza e dignità. Festeggiare il Carro è una forma di fierezza per quanto seminato e raccolto fino ad ora e soprattutto un augurio a proseguire la propria missione con lo spirito umano che lo contraddistingue, un augurio a crescere continuando a vedere sempre in primis la persona, ad accoglierla e a garantire il suo benessere rispettando e proteggendo la sua dignità.
Eleonora Sciolti